Il tuo IT sta perdendo la partita dell'innovazione
Ecco perché (non è colpa tua)
Ciao, sono Ale.
In questa newsletter voglio parlare del nuovo Pulse Survey di PwC (Maggio 2025), e in particolare di un dato: secondo i tech leader il “rate of innovation” è il bottleneck numero uno.
Non la cybersecurity, non i budget, non i vendor, ma l’incapacità di stare al passo con l’innovazione.
Ecco i numeri:
📊 Il 21% dei tech leader identifica il “pace of innovation” come l’ostacolo numero 1.
Il 40% lo mette comunque nella top 3.
Tutti i problemi correlati riguardano il concetto di “people keeping up with technology”.
Chi partecipa ai nostri LAB sa che apro sempre con una slide sulla Legge dei Ritorni Acceleranti. Il motivo è semplice: né come individui, né tanto meno come organizzazioni, siamo programmati per tenere il passo con un progresso che non è lineare, ma esponenziale.
Ancora una volta, i dati confermano le ipotesi su cui abbiamo costruito il nostro intero modello di business.
È ora di dirci una cosa su cui sembriamo tutti sordi: questa situazione non è destinata a migliorare, anzi.
Se continuiamo a cercare le stesse soluzioni, il gap si allargherà anno dopo anno.
Sai perché? Perché siamo vittime di un bias.
L’equazione è semplice: la velocità dell’innovazione tecnologica accelera esponenzialmente. La tua capacità di assorbirla cresce linearmente, quella della tua organizzazione è ancora più lenta, spesso addirittura stagnante.
Fai il test. Pensa all’ultima “innovazione “ che hai portato in azienda. Quanto tempo ci ha messo la tua organizzazione dal momento in cui l’hai identificata ad averla in produzione? 12 mesi? 18? due anni?
Nel frattempo quella tecnologia è già evoluta e state celebrando il go-live come se fosse una vittoria.
Non lo è. È un ritardo istituzionalizzato, è un punto in più del debito tecnico.
Il problema non è il ritmo. È l’approccio.
La maggior parte dei CIO continua a ragionare con una mentalità da “inseguimento”. Non ha tempo per informarsi direttamente, identificare trend, partecipare a laboratori, fare test e POC, allocare budget su interventi trasformativi. Il budget è un esercizio di equilibrio a meno che qualche investimento non sia imposto da raggiunti limiti di età. È così che si costruisce un’IT che accumula ritardo anno dopo anno.
I dati PwC rivelano una verità scomoda nascosta dietro le medie:
Leader Tecnologici “Confident”
64% dà priorità a sistemi AI-nativi.
61% si concentra sul “future-proofing” rendere l’infrastruttura a prova di futuro.
67% investe in upskilling del personale.
🧑💻 Leader Tecnologici “Less Confident”
Solo il 17% dà priorità a sistemi AI-nativi.
Solo il 25% si concentra sul “future-proofing”.
Ben il 75% punta sull’upskilling del personale.
Noti il pattern? Chi rimane indietro punta sul personale. Chi invece indica la strada punta su tecnologie trasformative.
Non è cinismo: è matematica. Se la tua strategia si basa sul “formare più persone per gestire più tecnologie”, stai costruendo sulla sabbia.
L’Illusione dell’Upskilling come Soluzione
Il dato sul maggiore investimento in upskilling da parte dei leader “meno sicuri” è controintuitivo solo in apparenza. In realtà, è il sintomo di un problema più profondo.
Leader “Meno Sicuri” (Inseguitori): La loro strategia è spesso guidata dalla necessità di “tappare i buchi”. Hanno sistemi legacy, processi frammentati e debito tecnico accumulato. L’upskilling diventa una misura tattica e difensiva: La frase “Abbiamo bisogno di più persone e di più competenze” potrebbe essere completata con “per gestire la complessità che non siamo riusciti a eliminare”.
Leader “Più Sicuri” (Innovatori): Loro non stanno “formando più persone per gestire più tecnologie”. Stanno costruendo piattaforme e sistemi nativi (AI-native, cloud-native, ecc.) che sono intrinsecamente più semplici, automatizzati e scalabili. Il loro upskilling è strategico e offensivo: “Abbiamo una piattaforma potente, ora formiamo le persone per sfruttarla al massimo e creare nuovo valore”.
La differenza è enorme: i primi usano le persone come “forza” per tenere insieme sistemi fragili; i secondi usano le piattaforme per moltiplicare l’impatto delle persone.
Ecco esattamente il Modello di Business di IPway: smettere di inseguire, iniziare a scegliere.
Andando più nel dettaglio:
1. Eliminare, non aggiungere
Ogni nuova tecnologia dovrebbe sostituire tre vecchie. Non integrarsi. Sostituire. Se stai costruendo la tua 17esima interfaccia di monitoring, hai già perso.
2. Progettare per l’obsolescenza
Le architetture “future-proof” non esistono. Esistono architetture che rendono l’obsolescenza gestibile. Modularitàe API-first non perché sia elegante, ma perché quando quella soluzione diventerà legacy (e lo farà), vuoi poterla sostituire o ridimensionare in trimestri, non anni.
3. Saper dire di NO
Il 90% delle innovazioni che attraversano le nostre scrivanie sono rumore. Il nostro lavoro non è valutarle tutte. È identificare il 10% che muove davvero l’ago e puntare tutto lì, ignorando deliberatamente il resto.
Questo richiede coraggio? Sì. Ma costa meno di disperdere senza arrivare a niente. Mentre i competitor parlano di mille innovazioni e poi propongono la stessa zuppa su cui si sentono sicuri, noi andiamo dritti sulle tecnologie realmente trasformative.
La vera domanda
Questo è il cuore del problema. Non stai perdendo perché l’innovazione va troppo veloce. Stai perdendo perché ti poni la domanda sbagliata.
💡 Il paradigm shift
Domanda sbagliata: “Come faccio a stare al passo con tutto?” Domanda giusta: “Quale 10% di tutto questo mi rende imbattibile?”
Fai pace con il fatto che non migliorerai.
Torniamo al punto di partenza. Il 40% dei tech leader dice che non riesce a stare dietro all’innovazione. La risposta non è “lavorare più duramente”. È smetti di provarci.
Inizia invece a essere affilato.
Affilato nel tagliare tecnologie che non generano valore differenziante e non ti rendono più veloce, affilato per separare i progetti che “sarebbe bello fare” da quelli che è “strategico fare”.
La questione non è SE riuscirai a stare al passo. È QUANDO smetterai di provarci e inizierai a indirizzare le tue forze solo per quello che conta davvero.
È qui che entriamo in gioco noi. Il nostro lavoro è esattamente questo: lo scouting ossessivo di quel 10% che può essere trasformativo, la sua messa in produzione alla massima velocità e la sua gestione con la massima efficienza.
Il system integrator medio ti ha abituato a scelte prudenti (più per lui che per te). Ma il valore non si genera nella prudenza. Si genera nella capacità di dominare il proprio gioco.
I dati citati provengono dal PwC Pulse Survey (Maggio 2025) su 85 CIO, CTO e technology leaders.
Ale
P.S. Se ti stai chiedendo cosa sia la legge dei ritorni acceleranti, è questa qui.
Alcune cose che, se ti va, possiamo fare insieme:
Condividiamo — se hai un progetto che vuoi condividere con me o cerchi confronto su un argomento specifico.
Restiamo in contatto — ogni settimana condivido sul mio profilo LinkedIn insight legati alla tecnologia e soprattutto al suo impatto sul business.

